Da
un dibattito condotto dall’Accademia dei Georgofili
nel ‘700, il Granduca Pietro Leopoldo, prese la decisione
di migliorare le condizioni di vita dei contadini facendo costruire
edifici che contenessero sia le stalle con gli strumenti
da lavoro che le abitazioni.
Ideatore del progetto fu l’architetto Bernardino della
Porta che ne disegnò il prototipo: su due piani, con
tetto a padiglione e dominata da una torretta detta colombaia.
Le case che seguirono il prototipo furono per lo più edificate
nel senese, nell’aretino e nella provincia di Firenze,
in perfetta armonia con il paesaggio circostante.
Abitata per due secoli dalle famiglie contadine, la colonica
fu abbandonata a causa dell’esodo dalle campagne,
intorno al 1950.
Da alcuni anni questa semplice ma funzionale costruzione
è stata riscoperta da molti cittadini come seconda casa,
oppure, debitamente attrezzata, funge con inaspettato successo,
da albergo per chi pratica l’agriturismo. |