Nel
territorio del Mugello e della Montagna Fiorentina, che ha dato i natali
a Giotto, ad Andrea del Castagno e al Beato Angelico, e dove hanno operato
i maggiori artisti del Rinascimento, anche l'artigianato artistico ha
dato i suoi frutti nella nascita due secoli fa della Manifattura Chini,
grande esempio di produzione di Ceramiche Artistiche.
Tutto è partito dal capostipite della famiglia, Piero Alessio Chini,
di professione decoratore, ma con una vera passione per l'arte, che tramanderà
ai suoi cinque figli, tutti suoi apprendisti, i quali svilupparono ed
ampliarono con intelligenza e volontà ciò che il padre gli
aveva insegnato.
I nipoti di Piero Alessio, nel 1896 impiantarono, con altri
soci, a Firenze un piccolo laboratorio di ceramiche "L'Arte della
Ceramica", che ebbe un gran successo imponendosi con la modernità
dei suoi prodotti anche alla importante esposizione di Torino nel 1898.
Il direttore del laboratorio fu Galileo Chini, che però
dopo varie vicissitudini l'abbandonò e fondò insieme
a Piero e Chino Chini la manifattura ceramica "Fornaci San Lorenzo"
a Borgo San Lorenzo. Da questa manifattura uscirono pezzi di gran pregio
artistico che ebbero molto successo nelle varie esposizioni Italiane.
Contemporaneamente alla produzione di ceramica, le Fornaci San Lorenzo
intrapresero la produzione di vetrate, produzione voluta da Chino, che
furono molto apprezzate artisticamente, ma non riuscirono a sfondare sul
mercato; mentre la lavorazione delle ceramiche, alla importantissima
manifestazione di Faenza nel 1908 riuscì ad imporsi tra le migliori
produzioni internazionali. Le Fornaci San Lorenzo ebbero in breve
tempo molti riconoscimenti in Italia e all'estero, sia per il design innovativo,
sia per la bellezza dei prodotti.
La fama di artista di Galileo Chini raggiunse anche l'oriente.
Infatti nel 1906 egli partì per Bangkok per affrescare il
Palazzo del Trono, lasciando la direzione dell'Azienda a Chino.
Prima dello scoppio della prima guerra mondiale la Manifattura rivestirà
in grès ceramico lo stabilimento termale di Salsomaggiore "Lorenzo
Berzieri" e Galileo Chini ne affrescherà una parte, collaborando
con altri artisti dell'epoca.
Nel 1925 la Manifattura Chini riprende la partecipazione alle varie
esposizione nazionali ed internazionali, che aveva temporaneamente abbandonato
per dedicarsi al prestigioso lavoro di Salsomaggiore. In queste manifestazioni
ha risalto e successo il lavoro presentato da Galileo, oramai artista
indiscusso sia come decoratore, sia come artefice di preziose tecniche
di lavorazione.
Dal 1926 la direzione della Manifattura passa a Tito Chini, figlio di
Galileo. Elio e Augusto Chini, figli di Chino, anch'essi impiegati nella
Manifattura, i quali Tito chimico e Augusto scultore, apportano, ognuno
con la sua specializzazione, importanti impulsi all'ulteriore sviluppo
dell'azienda.
La Manifattura continua la sua attività fino al 1943, quando,
a seguito di un terribile bombardamento su Borgo San Lorenzo che causò
anche molte vittime, subì così tanti danni che non riuscì
più a riprendere una regolare attività.
Oggi possiamo ammirare ciò che i discendenti di Piero Alessio Chini
hanno creato e che le vicende nello scorrere del tempo hanno risparmiato
nel museo Chini a Borgo San Lorenzo e nei decori degli edifici
sparsi per l'Italia.
Fotografie di Liberto Perugi
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