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Ferro Rame e Ottone

introduzione

Nel XIV sec. la lavorazione dei metalli a Firenze era compresa in diverse corporazioni:
l'Arte degli spadai e quella dei corazzai che produceva le armi da taglio; l'Arte dei chiavaioli e calderai che fabbricava "chiavi, toppe, chiavistelli, arpioni, bandelle, gangheri, aguti, catene, trepiedi, molle, palette, lucerne, ramaioli, anelli di ferro et qualunque altri nuovi e vecchi ferramenti e ferrami …."; l'Arte dei fabbri che comprendeva coloro che lavoravano il ferro per diversi usi "vomeri, mazze, vanghe, scure, mannaie, seghe, stadere, succhielli, martellini, quadrelli, maschietti, paletti, catene e simili strumenti….."; l'Arte dei fibbiai a cui erano iscritti coloro che fabbricavano fibbie e fermagli.

L'Arte dei fabbri era la più ricca: ad essa appartenevano veri e propri artisti della lavorazione del ferro battuto.
Nel XV secolo a Firenze, ma anche nel Mugello e nella Val di Sieve si trovavano manufatti in ferro battuto di notevole qualità soprattutto nelle decorazioni per le chiese e i palazzi signorili: lanterne per l'illuminazione, portastendardo, reggitorgia, anelli per legare le cavalcature, battenti delle porte ecc..
Quest'arte si è tramandata a Firenze e nel suo contado sino alla prima metà del novecento lasciandoci vere e proprie opere d'arte: preziosi cancelli, splendide lanterne, particolari testate di letto in stile "fiorentino". Nella seconda metà del '900 il ferro battuto è stato sostituito un po' ovunque dall'acciaio o da altri metalli meno attaccabili dalle intemperie e quindi con minore necessità di manutenzione.

Fotografia di Kee-Ho Casati


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