Tutta
la montagna del comprensorio di Firenzuola si è formata con sollevamenti
avvenuti tra i 5 e 10 milioni di anni fa, che hanno portato in superficie
il fondo del mare presente in quella zona fino a 20 milioni di anni fa.
I depositi alluvionali di quel bacino sono, quindi, all'origine degli affioramenti
"marmoso-aranacei" frequentemente visibili sul fianco delle montagne
dell'Alto Mugello, cioè strati di pietra arenaria ( sabbia cementata)
intercalati a strati di marna detta anche "galestro", che è
calcare misto ad argilla. La presenza in grande abbondanza di questa materia
prima in modo così evidente e accessibile, è all'origine della
tradizione antichissima degli "scalpellini di pietra serena",
comunemente detta "pietra di Firenzuola", nella zona montuosa
dell'Alto Mugello, comprendente i territori del comune di Firenzuola,
Palazzuolo sul Senio e Marradi.
L'affioramento della pietra è continuo lungo tutti i terreni incisi
dell'acqua; così la troviamo evidente lungo le valli del Santerno
(Coniale), del Senio (Acquadalto ), del Lamone (Fantino); nel bacino del
Rio dell'Alpe verso la valle di Rovigo; nel versante di destra del Torrente
Sillaro tra Piancaldoli e Giugnola, dove l'eseguità del "cappellaccio"
sopra la "lastra" in strati a "franapoggio" rendono
l'estrazione particolarmente agevole; nella zona a sud-ovest di Palazzuolo
sul Senio, in tutta quella serie di piccole valli incise dagli affluenti
del Fosso di Campanara e dal Fosso dell'Aghezzola; a Valcarpine, nella piccola
valle del Fosso di Salecchio, a est di Palazzuolo sul Senio; a Ca' del Gallo
a nord ovest di Marradi, tra Ca' del Falco e Ca' del Vento.
Questa attività, che ha radici antichissime, non è mai
stata abbandonata: attualmente le cave in attività sono circa 50;
il 98% del materiale estratto è costituito da arenarie, il restante
2% da "colombino" o "alberese" che proviene da uno strato
di circa m 2,50 di arenaria risedimentata; questa, che presenta un maggior
grado di durezza e rigidità, è riconoscibile per i colore
più scuro, e dalla presenza di fratture tra loro ortogonali che la
dividono in blocchi quasi perfettamente squadrati.
Fotografia di Kee-Ho Casati
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