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Brigidino di Lamporecchio

Il brigidino di Lamporecchio è una cialda rotonda, del diametro di circa 7 cm, fine come un’ostia ed arricciata ai bordi. Ha colore giallo-arancio e consistenza molto friabile e croccante. Il sapore è quello della pasta frolla e dell’anice. Viene confezionato in particolari buste trasparenti, alte e strette, chiuse con un laccio. I brigidini possono essere confezionati anche in scatole di cartone.

A macchina, con la “giostra”:

  • Impasto con farina tipo “0” o “00”, uova, essenza liquida di anice (in passato si usavano i semi) e zucchero
  • Caricamento della pasta nella “giostra” (particolare macchina che ruota durante la cottura, dotata di una tramoggia fatta ad imbuto, di un dosatore e di piastre)
  • Il dosatore fa cadere sulla piastra inferiore una piccola quantità di impasto, sufficiente per formare la cialda
  • Calata la piastra superiore, la giostra inizia a girare per circa 60 secondi ad una temperatura di 200°C
  • Alla fine del giro (e quindi della cottura), la piastra superiore si alza e lascia il brigidino schiacciato
  • Il brigidino è staccato dalla piastra con l’aiuto di una spatola
  • I brigidini cadono su un nastro trasportatore ondulato, che oltre a farli raffreddare, ha la funzione di trasportarli direttamente nel sacchetto
  • Uno dopo l’altro i brigidini sono confezionati per la vendita, nel sacchetto.

Lavorazione tradizionale, a mano:

  • Impasto con gli stessi ingredienti, a mano
  • Formazione, su un tavolo di legno, di un piccolo bozzoletto.
  • Taglio del bozzolo in tanti “bocconcini”
  • Stesura dei bocconcini di pasta su una piastra a pinza calda, di ferro
  • Sul fuoco, la pinza, viene girata dopo 50 secondi
  • Raccolta del brigidini, così formati, in un corbello di rame pronti per essere venduti.

Il prodotto deve la sua tradizionalità alla specifica combinazione degli ingredienti, alla particolarità del gusto e, infine, all’originale tecnica di produzione, responsabile del tipico aspetto del brigidino che, nel suo genere, è un prodotto unico. La lavorazione tradizionale a mano forniva, ovviamente, un prodotto di forma meno regolare. La produzione risale al periodo rinascimentale.

Vi è un unico produttore di brigidini a Lamporecchio che realizza queste cialde con gli ingredienti tradizionali; ne produce una quantità media di 2-2,5 quintali all’anno.La produzione potrebbe essere maggiore, soprattutto in relazione al mercato straniero, ma non si possono trascurare le difficoltà di trasporto data l’elevata friabilità di questa cialda.I brigidini accompagnano molte delle sagre di paese che si tengono in Toscana, spesso le bancarelle ambulanti li producono direttamente in piazza, con la "giostra": il quantitativo prodotto in queste occasioni non è stimabile.I brigidini si vendono in tutta la Toscana, direttamente da privati, ma anche nei negozi o nella grande distribuzione (Coop locali).

Territorio interessato alla produzione Comune di Lamporecchio, provincia di Pistoia.
Produzione in atto Attiva.
Materiali, attrezzature e locali utilizzati per la produzione • Superfici o contenitori per l’impasto
• Giostra con tramoggia, imbuto, piastre e nastro trasportatore
• Spatola
• Sacchetti trasparenti
Testi ed immagini di proprietà di Arsia e della Regione Toscana riprodotti su autorizzazione.

Fotografia di Derno Ricci

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