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Gli gnudi sono dei tortelli fatti soltanto con il ripieno, senza dunque
essere avvolti dalla pasta fresca; sono tondi e di colore verde per la
presenza di spinaci nell’impasto. Hanno il sapore della pasta fresca,
degli spinaci e del pecorino toscano. Si producono tutto l’anno.
Gli spinaci vengono lessati in acqua salata, scolati, tritati finemente
e messi in un recipiente insieme a ricotta, uova, pecorino toscano grattugiato,
farina, noce moscata grattugiata, sale e pepe. Il tutto viene lavorato
con le mani, fino ad ottenere un impasto ben amalgamato. Sempre con le
mani, dall’impasto si prendono delle piccole quantità per
ottenere, con la farina, delle piccole palline. Queste vengono poi cotte
in acqua bollente salata o nel brodo di carne, per 4-5 minuti. Una volta
scolate si possono condire con ragù o con burro e salvia, insieme
ad una spolverata di pecorino toscano grattato.
La tipicità dei ravioli nudi è data dalla particolarità
della lavorazione che non prevede l’utilizzo della pasta fresca
all’esterno, come avviene nei normali tortelli o ravioli. La ricetta
è stata tramandata nel tempo dalla tradizione contadina; molti
degli ingredienti sono di origine locale: la ricotta, gli spinaci ed il
pecorino.
Gli gnudi sono una produzione prevalentemente casalinga, fatta per autoconsumo
familiare più che per la vendita. Solo alcuni negozi li preparano,
ma spesso soltanto su ordinazione vista la difficoltà con cui questo
prodotto si conserva.
Territorio interessato alla produzione |
Tutta la Toscana ed in particolare il comprensorio
amiatino (Province di Siena e di Grosseto). |
Produzione in atto |
Attiva. |
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