La
castagna d’Antona ha pezzatura medio-piccola, forma rotondeggiante,
apice conico, colore marrone chiaro; il seme varia dal bianco avorio al
giallo. Il sapore è dolce e caratterizzato da un leggero retrogusto
amarognolo. Il profumo è quello delle castagne e la consistenza
è croccante.
Una volta raccolte, le castagne vengono portate all’essiccatoio,
dove, stese su un graticcio di legno posto a circa 2 m da terra, vengono
seccate dal fumo e dal calore del fuoco allestito a terra. L’operazione
di seccatura dura circa 40 giorni. Successivamente vengono battute con
la "mazzalanga" (disco di legno provvisto di lungo manico) per
l’eliminazione della buccia e ripassate nella "vassora"
o "abbiolo" (attrezzo per la pulitura) per il completamento
della pulitura.
La castagna di Antona deve la sua qualità alla cultivar di origine
locale, che trova qui le condizioni pedoclimatiche ottimali, all’utilizzo
dei metati tradizionali per la fase di essiccazione e alle tecniche produttive
rimaste pressoché invariate rispetto a quelle originarie.
La produzione delle Castagne d’Antona, piuttosto diffusa fra gli
abitanti locali, si può quantificare in circa 2000-2100 q annui.
Il prodotto viene destinato all’autoconsumo ma anche venduto direttamente
in azienda.
Territorio interessato alla produzione |
Provincia di Massa-Carrara, in particolare
l’area di Antona. |
Produzione in atto |
Attiva. |
Materiali, attrezzature e locali
utilizzati per la produzione |
• Metati per l’essiccazione
• Mazzalanga (disco di legno provvisto di lungo manico)
• Vassora o abbiolo (macchine pulisci-castagne) |
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