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Patata di Zeri

Patate “rosse, bianche, zale” di Zeri

Sussistono più tipologie della patata di Zeri: rossa, bianca e zale. Tutte sono caratterizzate da una forma piuttosto rotondeggiante. La rossa, con buccia rossastra e colore della pasta bianco, è adatta ad una lunga cottura perché non perde consistenza. La bianca, con buccia chiara e polpa giallognola, è adatta per la frittura. La zale, di pasta gialla, ha dimensioni modeste ed è tenera, saporita e dolce, ottima per la cottura in forno o in acqua.

Il terreno offre un’ottima base di sviluppo per questo tubero, tanto che nella prima semina viene evitato qualsiasi tipo di concimazione. Successivamente si concima con letame di pecora.

La tradizionalità della coltura della patata a Zeri risale al 1777, quando fu introdotta nel pontremolese a cura di Biagio Grilli di Adelano (villaggio del comune di Zeri), che ne ottenne due bulbi da alcuni montanari parmigiani, soliti recarsi in Germania.La tipicità della patata di Zeri consiste, oltre che nella tradizionalità, nel particolare ambiente di coltivazione, caratterizzato da un’elevata altitudine (tra i 500 e i 1500 m s.l.m.) da clima montano, da terreni particolarmente vocati e infine dalla tecnica di produzione, senza utilizzo di sostanze chimiche di sintesi.

È un prodotto coltivato a livello hobbistico dagli abitanti locali per autoconsumo; non è possibile determinare un quantitativo medio annuo di produzione.

Territorio interessato alla produzione

Comune di Zeri, provincia di Massa-Carrara.

Produzione in atto Attiva.
Testi ed immagini di proprietà di Arsia e della Regione Toscana riprodotti su autorizzazione.

Fotografia di Derno Riccci

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