"Fior
di maggese! Avrai cent'anni e non dimostri un mese o povera gallina mugellese".
Prendere tanti galletti mugellesi, pari alla metà dei commensali,
pulirli, fiammeggiarli e lavarli. Tagliarli a metà nel senso della
lunghezza e premerli con le mani perché si appiattiscano; passarli
in un piatto dove è stato messo olio, sale e pepe e farli cuocere
sopra una griglia ben calda sul fuoco di legna. Ungere continuamente i
polli con una ciocca di salvia inzuppata nell'olio, sale e pepe.
La carne di questa razza di polli di origine locale è stata da
sempre riconosciuta come eccellente. Questi polli venivano tenuti nell'aia
più per la bellezza del loro piumaggio, che per allevamento, perché
ritenuti poco redditizi.
Testo di Tebaldo Lorini
Fotografia di Kee-Ho Casati |