Valdimontone,
Drago, Istrice, Civetta, Aquila, Chiocciola, Nicchio, Tartuca, Giraffa,
Torre.
Queste sono le dieci contrade che hanno corso il Palio del 16
Agosto 2001, il primo Palio dell'Assunta del terzo millennio.
Le Contrade partecipano al Palio in base ad un rigoroso meccanismo
di sorteggio in vigore dal 1745.
Così Siena attraversa il nuovo millennio insieme alla
sua più grande tradizione, il Palio delle Contrade, che
non ha una data d'inizio certa, ma si dice che esiste da quando
esiste Siena, e che con la città si è evoluto ed
adeguatamente modificato attraverso i secoli, mantenendo comunque
le sue radici popolari.
I primi Palii si correvano "alla lunga" cioè per
le vie più larghe della città, ed avevano come punto d'arrivo
la vecchia cattedrale di S. Bonifazio, il premio della corsa, che
poi sarebbe diventato anche il suo nome, era una "pallium",
cioè un drappellone di stoffa preziosa.
Dal 1200 l'arrivo delle carriere fu spostato davanti alla nuova
cattedrale; mentre dal XVI secolo iniziarono le corse nel Campo,
"alla tonda", come ancora oggi, anche se le Contrade
che vi partecipano sono solo dieci delle 17 che compongono la città.
Siena prima della peste del 1348 contava ottanta Contrade.
Il Palio non è assolutamente uno spettacolo per turisti,
anche se accorrono da tutto il mondo per assistervi, ma è
l'espressione dell'anima stessa della città, che nel Palio
trova e mostra l'orgoglio, la forza e la fede dei
suoi abitanti.
Il più antico documento sul Palio risale al 1238 e si
riferisce ad un atto di giustizia paliesca, mentre da una pergamena
del 1265 si risale alla costituzione delle Contrade, diverse in numero
da quelle di oggi, comunque già fondamentali per il tessuto della
città. Nel 1729, Beatrice Violante di Baviera, Governatrice
di Siena, per porre fine alle continue controversie, con un importante
"bando" fissò il numero delle contrade a 17 e ne delineò
i rispettivi confini. Questo bando è tuttora in vigore.
Da allora le Contrade si dotarono di capitoli (una sorta di costituzioni)
a regolarne la vita sociale, e di spazi comuni, gli Oratori e le Sedi,
dove i Contradaioli appartenenti ad una stessa Contrada potessero incontrarsi.
L'appartenenza ad una determinata Contrada per i Senesi è fondamentale
per tutta la durata della loro vita. La Contrada accompagna
ogni Contradaiolo in ogni momento saliente: per il battesimo
(effettuato dal Priore utilizzando l'acqua della fontanina di Contrada)
, per il matrimonio (se gli sposi appartengono a Contrade diverse,
ognuno di loro avrà il paggio della propria Contrada dalla sua
parte) e per il funerale, i quali si svolgono con la presenza di
paggi vestiti con i colori della Contrada.
Il Palio nacque come manifestazione popolare di gioia a seguito
della grandiosa festa politico-religiosa di agosto a festeggiare
Maria Vergine Assunta, regina e patrona di Siena e del suo
Stato; ed in questa occasione tutti, dai più umili ai più
ricchi, compresi i Signori della città, dovevano portare in
Cattedrale un'offerta di censo in cera fina come atto di devozione
alla Madonna dei Senesi, e la quantità dell'offerta variava
a seconda di chi la portava.
In questa occasione Siena diveniva "città aperta",
animandosi con l'arrivo di merci e bestiame che davano vita ad un grande
mercato e con giullari, saltimbanchi, buffoni e guaritori
che divertivano e intrattenevano il pubblico, che giungeva a Siena
da tutto il vicino territorio.
Due sono tradizionalmente i Palii che si corrono all'anno: quello
del 2 luglio in onore di Maria in Provenzano; ed il più
famoso Palio dell'Assunta del 16 Agosto; ma è possibile che
vengano organizzati altri Palii per festeggiamenti occasionali.
I due Palii principali che si fanno ogni anno regolarmente, hanno
inizio rispettivamente il 29 giugno ed il 13 agosto.
Nei tre giorni che precedono la gara si effettua innanzitutto
la tratta, cioè l'abbinamento a sorteggio tra cavallo
e Contrada, preceduto soltanto da una visita veterinaria e da una
prova di tre giri intorno alla Piazza per vedere l'adattabilità
del cavallo alla pista. Ad ogni assegnazione il Barbaresco prende
in consegna il cavallo sorteggiato e lo porta alla stalla della propria
Contrada accompagnato dai suoi Contradaioli.
Successivamente il fantino ed il cavallo effettuano sei prove
(la mattina e la sera) per verificare le loro condizioni in pista. Dopo
ogni prova gruppi di Contradaioli scortano il loro cavallo, accompagnandolo
in Contrada. La quinta prova è detta "prova generale",
al termine della quale gli appartenenti alle dieci contrade, si riuniscono
in ogni loro Contrada dove si svolge la grande cena propiziatoria. Se
due sposi sono di diverse Contrade, per questa cena si dividono, ed ognuno
partecipa alla cena della Contrada di appartenenza.
Il giorno del Palio, di prima mattina, nella Cappella adiacente al Palazzo
Comunale, l'Arcivescovo celebra la "messa del fantino",
al termine dalla quale si procede all'ultima prova detta "provaccia",
per il comprensibile stato dei fantini, che daranno ovviamente il loro
meglio nella corsa definitiva. Alle 10.30, alla presenza del Sindaco
nel Palazzo Comunale si effettua la "segnatura dei fantini",
che da questo momento non potranno più essere cambiati. Nel primo
pomeriggio si svolge in ogni Oratorio la benedizione del cavallo.
Successivamente le comparse delle Contrade ed i figuranti del Comune
danno vita alle vie cittadine con i loro antichi costumi multicolori
attraversando il centro storico di Siena, soffermandosi in Piazza Salimbeni,
al "casino dei Nobili", davanti a Palazzo Chigi Saracini
ed in Piazza Duomo dove sarà eseguita la sbandierata, e
da dove partiranno in un ordine ben regolamentato, dando inizio al Corteo
Storico che sfilerà nel Campo intorno alle 17.
Alla fine del Corteo l'attenzione è per le bandiere che tutte
in fila, ognuna sulla cadenza del proprio tamburo, eseguono la "sbandierata
della vittoria" sotto le finestre del Palazzo Comunale.
Concluso il variopinto e complesso Corteo, uno scoppio del mortaretto
annuncia l'attesissima uscita dei cavalli dall'Entrone. Ad ogni
fantino viene consegnato un nerbo di bue con il quale potranno incitare
il cavallo o, come più spesso accade, ostacolare o difendersi
dagli avversari durante la corsa.
I cavalli con i propri fantini fanno il loro ingresso alla "mossa",
così si chiama la partenza, tra due grossi canapi, secondo un ordine
prestabilito. La partenza avviene quando sono già nove le Contrade
posizionate tra i due canapi, e la decima entra d'improvviso ed il Mossiere,
se tutto va bene (a volte la mossa va ripetuta), fa scattare il canape
teso tra le zampe dei cavalli, già nervosi.
I cavalli scattano via dal canape fulminei, ed in poco più di
un minuto compiono i tre giri della pericolosa pista di tufo del Campo.
La durata della carriera per i Contradaioli è comunque
un tempo lunghissimo, vissuto con apprensione, tra paura
e speranza.
Poco più di un minuto per far salite, discese, curve alla
velocità cieca di una corsa aspra e sanguigna, dove si succedono
ad un ritmo impensabile cadute di fantini e di cavalli, frustate,
urla disperate; tutto intorno ad una folla in delirio.
Anche il cavallo "scosso", cioè rimasto senza fantino
può portare la vittoria alla sua Contrada.
Il Palio è la corsa alla quale si partecipa solo per vincere.
Dopo la corsa succede di tutto, dal trionfo della Contrada
vittoriosa con la consegna del Palio, alle botte, alle vendette
contro i fantini infedeli, alla disperazione delle Contrade perdenti.
Il Corteo vittorioso si reca in Provenzano, se il Palio è
corso di luglio, o al Duomo, se è corso ad agosto,
dove si recita un Te Deum di ringraziamento.
Il Corteo rientra poi in Contrada, dove in tarda serata ci sarà
la visita ufficiale delle autorità comunali e quelle di
cortesia delle Contrade alleate.
In autunno, tra settembre ed ottobre, la Contrada che ha vinto
il Palio, addobbata a festa, organizzerà la "cena della
vittoria" a cui parteciperanno tutti i Contradaioli. Il posto
d'onore sarà del cavallo vittorioso.
Il perché, come molti si chiedono, sul festeggiare la vittoria
in tempi così lontani dalla gara, sta in questa risposta senese:
"la gioia più bella è quella di finire un Palio
ed incominciarne un altro, e perché a Siena il Palio si corre tutto
l'anno".
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