Lasciato
maestro Adamo, Dante e Virgilio, camminando in un vasto e buio pianoro,
si apprestano a raggiungere il pozzo attraverso il quale si accede al
fondo dell'Inferno, il nono cerchio, occupato dal grande lago gelato del
Cocito. Nella penombra il poeta scorge le grandi sagome di alcuni giganti
piantate intorno all'orlo del pozzo. Per rendere più chiara l'immagine
al lettore, Dante ricorre ad una calzante similitudine. La disposizione
dei giganti, infatti, ricorda al poeta il borgo fortificato di Monteriggioni,
in Valdelsa. Qui i Senesi, nel 1213, avevano innalzato una cerchia muraria
per difendersi dagli assalti dei Fiorentini. A potenziare la costruzione
furono in seguito edificate quattordici grosse torri che, per la loro
altezza, svettavano al di sopra delle mura. E anche se oggi le torri sono
state abbassate, appare ancora ben chiara l'antica struttura difensiva
a cui si ispirò il Sommo Poeta.
Però che come sulla cerchia tonda
Montereggion di torri si corona,
così ('n) la proda che 'l pozzo circonda
torreggiavan di mezza la persona
li orribili giganti, [...]
(Inferno, Canto XXXI, 40/44) |
Per rendersi perfettamente conto della singolare sagoma turrita del
borgo fortificato il percorso proposto si svolge sulle colline circostanti
Monteriggioni, tra i vigneti e gli oliveti che sovrastano il Torrente
Staggia, affluente del Fiume Elsa. L'itinerario, che si svolge prevalentemente
su stradelle e piste interpoderali, ha come meta ultima il raggiungimento
dell'antico castello senese, a cui si accede da una delle storiche porte
immettendosi sull'ampia piazza dominata dalle potenti mura e coronata
dalle "gigantesche" torri.
Dal piazzale/parcheggio della stazione di Castellina Scalo, si prende
a sinistra (per chi guarda la stazione) la strada asfaltata che supera
la linea ferroviaria e prosegue poi fino ad incrociare una strada più
importante. Su questa si volta a destra e dopo circa 200 metri si imbocca
la prima via a destra, stradella che subito diviene sterrata. La carrareccia
sale quindi lungo il crinale delle colline che sovrastano il Torrente
Staggia, entrando in un fresco bosco di latifoglie. Raggiunta una quota
prossima ai 250 metri la via si fa aerea, superando la casa/fattoria di
Castellino e la deviazione per la Fattoria di Rencine. Subito dopo questa
si giunge ad un importante bivio. Andando a sinistra è possibile
salire al solitario borgo agricolo di Rencine, con le sue case coloniche
e la piccola chiesa posta su un balcone naturale da cui possibile spaziare
sulla valle dello Staggia dominata dalla turrita collina su cui sorge
Monteriggioni. Andando invece diritti si scende, si passa accanto al cimitero
del paese e si prosegue poi nel bosco salendo sul poggio dove sorge Casa
Nuova. In breve si è al bivio antistante Trasqua, l'antico casale
trasformato in azienda agrituristica e nei pressi del quale è stata
allestita un'area per il campeggio. Si va a destra, si costeggia l'area
campeggio e poi si scende decisamente verso il gruppo di caseggiati rurali
di Busona, visibili in basso. Nei pressi di quest'ultimi si lascia infatti
la via principale per andare a destra, sulla sterrata che si dirige verso
il complesso agricolo (cartello di divieto di accesso alle auto). Poco
prima di raggiungerlo, però, si piega a destra scendendo tra i
filari di vite e andando a superare un piccolo impluvio.
Da qui si sale verso la Busoncina, caseggiato agricolo che va aggirato
sulla destra fino ad incontrare una evidente pista che si allontana tenendosi
sul crinale. Dopo poche decine di metri, ad un bivio, si va a sinistra
e così facendo ci si mantiene sul crinale lungo una mulattiera
leggermente infrascata ma facilmente percorribile. La boscosa via ben
presto inizia a scendere verso il fondovalle dello Staggia dove si inserisce
su una carrareccia più importante. Su questa si volta a destra,
attraversando prima un aperto prato e poi fiancheggiando una interminabile
serie di filari di vite. Sempre tenendosi sulla pista interpoderale principale
si arriva alla ferrovia, che va superata tramite un apposito sottopassaggio,
per arrivare sulle sponde dello Staggia. Attraversato il corso d'acqua
si risale per poche decine di metri, si effettua una secca svolta a destra
e quindi si passa sotto il raccordo autostradale Firenze-Siena. Da qui
i problemi di orientamento sono finiti dato che, usciti dal sottopassaggio,
in alto appare il borgo fortificato di Monteriggioni che si raggiunge
tramite le stradelle interpoderali che si sviluppano tra gli oliveti impiantati
lungo i fianchi della collina. Da Monteriggioni si ritorna, tramite al
via dell'andata, fino al sottopassaggio della ferrovia. Circa 100 metri
dopo questo, ad un bivio, si va a sinistra e si inizia a salire lungo
il margine sinistro di un vigneto. Arrivati nella parte alta di questo,
si prende a sinistra una mulattiera che attraversa alcune alte ginestre
entrando poi in un bel bosco di quercia. Usciti da questo si risale nuovamente
lungo il margine di un vigneto al termine del quale si incontra una pista
sterrata più importante. Si va a sinistra e così facendo
si attraversa il bosco che circonda la Fattoria di Rencine, giungendo
poco dopo alla fattoria. Qui arriva una bella via ghiaiata che, in discesa,
porta alla strada utilizzata all'andata con la quale si torna a Castellina
Scalo.
Tempo |
4,30 ore |
Dislivello |
320 m |
Cartografia |
Multigraphic 1:25.000 "Siena e dintorni" |
Accesso |
Castellina Scalo, punto di partenza dell'itinerario,è
raggiungibile da Firenze o Siena seguendo il raccordo autostradale
che collega le due città Toscane (uscita Monteriggioni) e poi
le indicazioni stradali. La località è raggiungibile
anche in treno essendo stazione ferroviaria sulla linea Firenze-Empoli-Siena. |
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