Pare
che questo grande palazzo sia stato edificato sopra le vecchie case della
famiglia Capponi; esso deve la sua fama alla storia romantica di un amore
tra due giovani, Ludovico Capponi e Maddalena Vettori, orfana e proprietaria
del Palazzo. Questo amore fu prima duramente osteggiato, poi entrambe
le famiglie cedettero e nel 1557 fu celebrato il matrimonio.
Gli sposi vennero ad abitare in questo palazzo, ed essendo molto ricchi
lo abbellirono di oggetti di gran pregio, portati dai loro numerosi viaggi.
Ludovico fece elevare una nuova facciata a simboleggiare il suo possesso
ed il contrastato matrimonio; internamente fece costruire un meraviglioso
salone, affrescato dal Poccetti, con scene di episodi e ritratti dei componenti
della famiglia Capponi. Ludovico chiamò anche altri artisti per
abbellire il suo palazzo, come i pittori Jacopo da Pontorno, Il Bronzino,
Frà Filippo Lippi.
Un primo ampliamento del Palazzo fu fatto ad opera del figlio di Ludovico,
Bernardino, che nel 1600 circa, sposò Elisabetta Salviati, di cui
possiamo vedere lo stemma di famiglia unito a quello dei Capponi sui frontoni
di alcune porte. Altri lavori furono eseguiti nel 1650 circa, ad opera
del Senatore Vincenzo Capponi, famoso per la sua splendida collezione
di antichi codici, pergamene e libri stampati, la quale, alla sua morte
passò, per eredità, alla famiglia Riccardi. Questa collezione
è ora custodita nell'Archivio di Stato di Firenze.
Oltre alla collezione la famiglia Riccardi ereditò anche altre
proprietà dei Capponi, incluso il Palazzo del Lungarno, che, nel
1800 fu venduto ad un certo Forlin. Dopo altri numerosi passaggi di proprietà,
dal 1938, il palazzo è stato acquistato dai Conti Bulgarini d'Elci
di Siena, i quali ne affittarono una parte, comprensiva del Salone del
Poccetti, alla sede del Collegio degli Ingegneri della Provincia di Firenze,
che tutt'ora vi risiede.
Fotografia di Sandro Santioli
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