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Palazzo Capponi delle Rovinate

Gli eredi della nobile casata dei conti Capponi hanno il vanto di abitare il palazzo più antico della famiglia. L’edificio è conosciuto con l’appellativo “delle Rovinate”, in quanto il sovrastante Poggio dei Magnoli, franò, cioè rovinò, più volte con tutte le sue case, tanto che Cosimo I, dopo l’ultima frana del 1547, vi proibì ogni ricostruzione.

Il palazzo fu costruito nella sua parte principale, ai primi del Quattrocento da Niccolò da Uzzano, importante cittadino della Repubblica, come testimoniano sia un suo ritratto su affresco nell’atrio, sia gli stemmi degli Da Uzzano posti sulla facciata. L’architetto dell’edificio è ignoto, anche se il Vasari indicò il pittore Lorenzo di Bicci. L’imponente edificio, vista la data della sua origine, è molto importante nella storia dell’edilizia privata di Firenze. Infatti alcune caratteristiche di questo palazzo, come la facciata in bugnato, che è stata ripresa poi nella costruzione di altri palazzi cittadini eretti in epoca posteriore; ed il particolare cortile interno, quadrangolare e circondato da portici, anticipa nel tempo i cortili dei palazzi, dello stesso genere, costruiti in epoca rinascimentale.

Il primo piano mostra ancora la lineare eleganza dello stile originario, mentre gli altri piani hanno subito pesanti modifiche fatte in epoche diverse. Già nel secolo XVII il palazzo fu rimaneggiato e fu edificata la piccola cappella ornata di opere d’arte di notevole rilievo. Durante la seconda metà dell’Ottocento la costruzione del nuovo Lungarno Torrigiani, spinse i conti Capponi a rifare la parte posteriore del palazzo che guarda l’Arno.

L’incarico per il rifacimento della facciata fu dato all’architetto Poggi, che realizzò l’opera aggiungendo due terrazzi laterali scoperti, all’altezza del primo piano. Dietro a questo lavoro, la maggior parte del piano nobile del palazzo fu trasformata e ammobiliata secondo i gusti dell’epoca.

Fotografia di Sandro Santioli


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