Abitanti nel 1991: 7.243
Il
territorio del comune di Abbadia San Salvatore si estende per 58,92 kmq
sul versante orientale della montagna dell’Amiata e nella valle
del Paglia. Ebbe origine come feudo monastico medievale; nel 1777 divenne
capoluogo di una comunità molto ampia alla quale però
nel 1867 furono tolte le frazioni di Campiglia d’Orcia, Bagni di
San Filippo e Caselle del Vivo, aggregate al comune di Castiglione d’Orcia.
Le origini di Abbadia San Salvatore sono legate all’omonima abbazia
benedettina, fondata a metà dell’VIII secolo dal nobile
longobardo Erfo; soggetta alla sola autorità della Sede
Apostolica e contemporaneamente sotto la protezione imperiale, l’abbazia
ebbe modo di estendere già dalla fine del Settecento il proprio
dominio territoriale dalla Maremma alla Val di Chiana. Intorno
ad essa, nel corso del XII secolo, si sviluppò l’abitato
di Abbadia sul quale i monaci esercitavano la loro giurisdizíone.
Ma i contrasti sorti tra l’abbazia e i potenti feudatari Aldobrandeschi,
determinati a usurpare i diritti dei religiosi, costrinsero il monastero
a un ridimensionamento dei propri possessi: di ciò approfittarono
gli uomini del castello di Abbadia che nel 1212, dopo un
breve periodo di soggezione a Orvieto, ottennero una sorta di autonomia
comunale, mentre per la crisi dell’ordine benedettino, nel 1228,
il papa affidava l’abbazia ai cistercensi. Venuta in possesso dei
senesi dopo la battaglia di Montaperti, agli inizi del Trecento Abbadia
fu riconquistata dagli orvietani che la cedettero agli Aldobrandeschi;
nel 1347 era da questi infine venduta alla repubblica di Síena
per 4500 fioriní, entrando poi a far parte nel 1559 dello
Stato fiorentino. Durante il fascismo la presenza di una classe
operaia sviluppata, formata in maniera preponderante dai lavoratori delle
miniere, costituì il presupposto per la tenace lotta al regime.
Fin dalla seconda metà del settembre 1943, quando i tedeschi
avevano già assunto il controllo delle miniere di carbone,
cominciarono a costituirsi sull’Armata i primi gruppi partigiani,
che appoggiarono la lotta dei minatori, impegnati in azioni di sabotaggio
e di difesa delle strutture più importanti dalle distruzioni tedesche.
Da vedere: Borgo Medievale, conservato eccezionalmente,
è un interessante esempio di castello montano con case gotiche
e rinascimentali.
Abbazia di S. Salvatore, fondata nel 743, divenne in breve
tempo la più ricca della Toscana. La chiesa fu ricostruita
in forme romaniche nel 1036. L’interno, a croce latina ad una
navata, fu rimaneggiato nel 1590; vi sono custodite preziose opere
d’arte. Interessante la Cripta sottostante, che conta 36 colonne
con capitelli finemente scolpiti. |
Parte storica riprodotta su autorizzazione della
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