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Certaldo

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Il territorio del comune di Certaldo si estende per 75,24 kmq sulle colline che fanno da spartiacque tra la Val d'Elsa e la Val di Pesa. Ebbe origine come castello feudale e fu quindi comune podestarile e sede di vicariato fino al 1774 quando fu eretto in comunità con la riforma leopoldina.

Certaldo, uno dei centri maggiori della Val d'Elsa, ebbe origine verso il X secolo. Fu castello feudale dei conti Alberti e il primo documento che lo nomina esplicitamente, un diploma di Federico Barbarossa, è del 1164; nel 1184 il conte Alberto degli Alberti, prigioniero dei fiorentini dopo la distruzione del castello di Pogna, si impegnò, in cambio della libertà, ad abbattere le torri di Certaldo, concedendo a Firenze l'alto dominio sul castello e riservandosi solo i tributi e i beni allodiali. Ma il tracollo definitivo per i conti Alberti giunse di lì a poco con la caduta di Semifonte (1202): anche Certaldo venne inglobato nel contado fiorentino, divenne sede di un podestà e nel 1415, infine, Firenze ne fece il capoluogo del vicariato della Val di Pesa e di parte della Val d'Elsa e del Valdarno Inferiore (1415); ed è appunto dal Quattrocento che il castello si ingrandisce in modo consono alla sua importanza, si cinge di solide mura, sorge il maestoso palazzo pretorio sull'area dove anticamente era la dimora dei conti Alberti.
Nel 1479 fu saccheggiato dai soldati del re di Napoli e di papa Sisto IV, alleati di Siena, ma con l'ultima repubblica e con il granducato ebbe modo di svilupparsi ulteriormente, soprattutto nella sezione inferiore, detta «borgo», nata anticamente come mercatale del castello. Nel 1784 Pietro Leopoldo soppresse il vicariato, unendolo a quello di San Miniato; dalla conseguente decadenza che ne seguì il comune riuscì a risollevarsi solo nella seconda metà dell'Ottocento. Durante la seconda guerra mondiale, tra il 1943 e il 1944, subì lutti e distruzioni gravi. Nel dopoguerra Certaldo è rapidamente risorto, divenendo alacre centro agricolo e industriale. Gloria locale è Giovanni Boccaccio, nato forse a Firenze, ma di padre certaldese e qui morto nel 1375.

Da vedere:
Palazzo Stiozzi Ridolfi, del XIII sec. con elegante cortile porticato.
Palazzo Giannozzi, con strutture trecentesche e rinascimentali.
Palazzo pretorio, della primitiva struttura del XII sec. rimane il mastio, mentre l’edificio attuale è di fattura quattrocentesca, la facciata è arricchita di scudi araldici.
Casa del Boccaccio, conserva solo poche tracce della primitiva struttura medievale. Fu ricostruita in stile dopo i bombardamenti dell’ultima guerra.
Ss. Jacopo e Filippo, complesso conventuale con la piccola chiesa in mattoni del Duecento.

Parte storica riprodotta su autorizzazione della Regione Toscana - Dipartimento della Presidenza E Affari Legislativi e Giuridici
Fotografia di Sandro Santioli


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