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Lajatico

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Abitanti nel 1991: 1.475

Il territorio si estende per 72,50 kmq sulla cima di un poggio e sulle sue pendici fino a comprendere una parte di terreno pianeggiante, alla confluenza del torrente Sterza con il fiume Era. Nel 1869 gli furono aggregate le frazioni di Orciatico e Spedaletto staccate dai comuni di Volterra e di Montecatini Val di Cecina. È un comune di origine leopoldina.

Fatta eccezione per alcuni ritrovamenti archeologici che testimoniano la presenza di insediamenti etruschi sul suo territorio, non si hanno notizie certe di Lajatico (anticamente Ajatico), fino al XII secolo, quando era un castello dei conti Pannocchieschi d'Elci. Per tutto il corso del secolo questi alienarono varie parti dei loro possedimenti a favore dei vescovi di Volterra, fino a che, nel 1186, il conte Ildebrando, signore e vescovo di Volterra, ne ottenne da Enrico VI, «re dei romani», la giurisdizione politica. Ciononostante il possesso del castello fu sempre oggetto di contesa con i pisani che, dominando la zona circostante, rifiutavano di rinunciare al privilegio concesso loro nel 1193 dallo stesso Enrico VI, divenuto imperatore, e rinnovato poi da Ottone IV nel 1209 e da Carlo IV nel 1355. Passata temporaneamente sotto il controllo di Firenze tra il 1285 e il 1293, e ancora nel 1363, Lajatico entrò stabilmente nel dominio fiorentino nel 1405, poco prima della conquista di Pisa. Concessa, nel 1644, da Ferdinando II in feudo, con il titolo di marchesato, al nobile fiorentino Bartolommeo Corsini, tornò sotto la giurisdizione del granduca nel 1749 e fu trasformata in comunità autonoma nel 1776. Seguì poi le vicende del granducato fino all'unità d'Italia.

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