Abitanti nel 1991: 1.913
Il territorio del comune di Monterchi, occupato per una buona metà
da boschi cedui, castagneti e pascoli, si estende per un'area di 28,73
kmq, nella Val Tiberina. Stazione lungo la Via che portava in Umbria e
attraverso l'Appennino nelle Marche fu centro feudale; aggregato
alla provincia di Perugia nel 1927, il comune tornò a far parte
della provincia di Arezzo
nel 1939.
Citato per la prima volta in un atto di donazione del 1095,
Monterchi era un feudo dei marchesi del Monte Santa Maria, che
nel 1194 lo cedettero in accomandigia al comune di Arezzo insieme a tutto
il plebato di Sant'Antimo in Val Tiberina di cui anche Monterchi faceva
parte; e ai del Monte esso rimase fino a quando nei primi decenni del
XIV secolo non se ne impadronirono il vescovo aretino Guido Tarlati
e suo fratello Pier Saccone. Il dominio della famiglia Tarlati
durò fino al 1440, quando, in conseguenza della vittoria
fiorentina ad Anghiari, l'ultima reggente, che si era schierata
con i Visconti, venne spodestata e Monterchi entrò a far parte
dello Stato fiorentino. Pochi anni dopo (forse nel 1460) in memoria
della madre nata a Monterchi qui Piero della Francesca compì
il mirabile affresco della Madonna del Parto, che diventerà
oggetto di singolare venerazione. Un rovinoso terremoto subì il
paese nel 1917.
Da vedere:
S. Maria in Momentana, cappella nella quale fu eseguito, intorno
al 1450, l’affresco di cui sopra. |
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