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San Giovanni Valdarno

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Abitanti nel 1991: 17.732

Il territorio comunale di San Giovanni al centro del Valdarno Superiore si estende per 21,39 kmq diviso in due dal corso del fiume, occupando le ultime basse colline dei monti del Chianti e il fondovalle. Di origine medievale, divenne sede di podesteria e quindi di vicariato.

Il capoluogo, sorto su precedenti insediamenti attestati fino dal 1131 con il nome di Castel di Piano Alberti e, successivamente, di San Giovanni in Altura, fu una delle «terre nuove» edificate dal comune di Firenze con lo scopo di porre un argine all'egemonia degli Ubertini e dei Pazzi, potenti feudatari del Valdarno, sul contado fiorentino (si vuole che alla costruzione, avviata nel 1299 e diretta da Arnolfo di Cambio, abbia presieduto anche ser Petracco, padre di Francesco Petrarca). Già podesteria, dal 1340 fu sede di un vicario la cui giurisdizione abbracciava tutto il Valdarno Superiore e la vicina Val di Greve. Più volte dovette vivere emergenze belliche nell'ultimo secolo del Medioevo, subendo nel 1390 l'invasione delle truppe di Galeazzo Visconti e nel 1409 di quelle di re Ladislao di Napoli. Espugnato dai mercenari di Bernardino della Carda al servizio dei Visconti nel 1431, il suo territorio fu ancora devastato dagli Aragonesi di Napoli in lotta contro Firenze nel 1477 e, nuovamente, nel 1479. Ma questa epoca fu anche segnata da importanti iniziative monumentali, come la ristrutturazione del palazzo pretorio, il restauro della pieve (della quale fu commendatario Giovanni dei Medici, futuro papa Leone X), e la costruzione dell'oratorio di Santa Maria delle Grazie (1484). Nacquero in questa terra Tommaso Guidi, detto Masaccio (1401-1428), grande innovatore della pittura quattrocentesca, il suo maestro Masolino (1383-1440) e due secoli dopo un altro artista di valore, Giovanni da San Giovanni (1592-1636). Nei secoli dell'età moderna si segnalano come episodi di rilievo i reiterati tentativi della comunità di regimentare le acque dell'Arno per evitare le frequenti inondazioni: apprezzabili risultati si ottennero con i lavori del 1705 (che però provocarono conseguenze nel tratto successivo, all'Incisa) e con quelli della seconda metà del Settecento, per i quali la popolazione depauperata poté usufruire nel 1783 di un munifico intervento granducale. Durante la seconda guerra mondiale le forze partigiane locali svolsero un ruolo particolarmente attivo nella lotta di liberazione.

Da vedere:
Palazzo Pretorio, edificato da Arnolfo di Cambio (secondo il Vasari), ampliato e rimaneggiato nei secoli seguenti è coperto di stemmi di podestà e vicari. Ora sede del Municipio.
S. Maria delle Grazie, basilica del 1400, sorge in piazza Masaccio. Fu ampliata nel 1565 ca. e nel 1720. La facciata è del 1840. L’interno è abbellito da antichi affreschi e da altre pregevoli opere d’arte; inoltre da qui si accede al Museo della Basilica, allestito nel 1990, ospita una raccolta di dipinti soprattutto dei secoli XV-XVIII, ed altre opere.
S. Giovanni Battista, pieve originaria della prima metà del Trecento, è abbellita da un successivo portico su colonne decorato con tondi Robbiani.
S. Lorenzo, chiesa del secolo XIV, ha l’interno finemente affrescato.

Parte storica riprodotta su autorizzazione della Regione Toscana - Dipartimento della Presidenza E Affari Legislativi e Giuridici

 
 
 
   
 
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