Terra di Toscana www.terraditoscana.com

Comuni della provincia

38 / 43

Sesto Fiorentino

Web del Comune Alberghi Agriturismi Ristoranti

Abitanti nel 1991: 47.406

Il territorio del comune di Sesto Fiorentino si estende per 49,04 kmq, tra la cosiddetta piana fiorentina e il pre-Appennino culminante con Monte Morello. Antica podesteria medievale, ha raggiunto l'attuale assetto nel 1928, quando gli fu staccata una parte di territorio che fu aggregata al comune di Firenze e ne fu aggiunta un'altra, appartenuta al soppresso comune di Brozzi.

Il capoluogo prese il nome dal sesto miglio di distanza (ad sextum lapidem) da Firenze lungo la via romana municipale. Sul piccolo borgo e sulle terre adiacenti acquistarono signoria, dall'inizio del XIII secolo, i vescovi fiorentini, i quali esigevano annui tributi dagli abitanti; in seguito alle vessazioni esercitate a nome del vescovado dagli esattori insorsero nel 1260 gli uomini di Sesto: per questa protesta contro di loro venne addirittura pronunziata una scomunica. Cessato il dominio vescovile sulla fine del Duecento, Sesto divenne sotto la repubblica fiorentina il capoluogo di una delle leghe del contado fiorentino e insieme a Fiesole costituì una podesteria il cui giusdicente risiedeva alternativamente nei due luoghi.

Parte del territorio era comunque malsana per gli stagni e le paludi che la circondavano e Sesto poté conoscere un certo sviluppo solo dopo la bonifica che la repubblica fiorentina vi compì: da allora le località vicine presero a popolarsi di palazzi di campagna appartenenti ad alcune delle più potenti famiglie fiorentine. Ma Sesto deve all'epoca moderna la sua importanza quando, tra il Settecento e il primo cinquantennio dell'Ottocento, vi furono impiantati vari opifici, il primo e il più noto dei quali fu la Manifattura delle porcellane di Doccia, fondata da Carlo Ginori nel 1735. Sul finire dell'Ottocento la classe operaia sestese riuscì a conquistare l'amministrazione comunale, che dal 1898 al 1922 ebbe un sindaco socialista; Sesto venne così definito «il primo comune socialista della Toscana». Con l'avvento del fascismo la popolazione subì lutti e ritorsioni e dette poi il suo valido contributo alla lotta di Liberazione.

Da vedere:
Museo delle Porcellane di Doccia, inaugurato nel 1965, contiene, oltre alla prima collezione esposta fin dal 1754 nei locali della Manifattura, anche opere di artisti contemporanei, insieme ad una biblioteca, fototeca ed archivio.
Tomba etrusca La Montagnola, rinvenuta nel 1959 nel parco della Villa Manfredi; è in ottimo stato di conservazione. Gli arredi sono visibili nel Museo Archeologico di Firenze.
Villa Medicea della Petraia, eretta nel sec. XIV dai Brunelleschi, pervenne intorno al 1530 ai Medici che la ristrutturarono. Una parte dell’interno fu affrescata nel 1636/48 con il ciclo dei fasti di casa Medici. Vittorio Emanuele II di Savoia scelse questo luogo come residenza di caccia. Lo splendido giardino a tre livelli risale al 1500 ma fu rimaneggiato nel 1800.
Villa Medicea di Castello, prima dimora fortificata, poi trasformata dopo il 1477 dalla famiglia Medici. Vi lavorarono il Tribolo (al quale si deve anche la progettazione del vasto giardino) e il Buontalenti. L’edificio, non visitabile, è sede dal 1974 dell’antica Accademia della Crusca (1583).
S. Michele a Castello, chiesa di origine medievale, fu riedificata nel 1817 per volere di Ferdinando III.
S. Lucia alla Castellina, il convento fu fondato nel XVI secolo, mentre la chiesa risale al 1626 ed è ricca di dipinti sei-settecemteschi.
S. Martino, antica pieve, ricordata prima del Mille, è stata nel corso dei secoli più volte rimaneggiata. L’interno a tre navate conserva preziose opere di diverse epoche.

Parte storica riprodotta su autorizzazione della Regione Toscana - Dipartimento della Presidenza E Affari Legislativi e Giuridici
Fotografia di Sandro Santioli


Terraditoscana © Polimedia - Tutti i diritti riservati
Testata giornalistica registrata al Tribunale di Firenze n. 5528 10/11/2006
Ed. Polimedia - Dir. Resp. Riccardo Benvenuti - P.IVA 06790950486