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Ha dimensioni inferiori ed è più sottile degli ibridi in
commercio, ma la parte edibile (non legnosa) è maggiore; il sapore
è più intenso.
Al momento dell’impianto dell’asparagiaia viene fatta una
lavorazione profonda del terreno e un’abbondante concimazione organico-potassica.
Nel terreno così preparato, se si utilizzano le piantine (seminate
a febbraio), il trapianto viene effettuato a giugno; se vengono utilizzate
le "zampe" il periodo di trapianto è in marzo. Con le
piantine, l’asparagiaia entra in produzione dopo tre anni, con le
"zampe" ne occorrono due. Ogni gennaio viene effettuata la lavorazione
annuale del terreno e viene tagliato lo strame; segue una concimazione
azoto-potassica con rincalzatura delle piante. L’agente patogeno
più frequente è la ruggine, debellata con trattamenti a
base di rame.
È il primo asparago introdotto in Italia, per questo è
detto nostrale.
Si stima una produzione media annua di asparago d’Argenteuil di
circa 40-41 q. Il prodotto viene venduto esclusivamente nella zona (Valdarno
sia aretino che fiorentino). Le aziende che lo producono sono tre-quattro.
Territorio interessato alla produzione |
Si produce nel Valdarno aretino e nell’area
fiorentina, province di Arezzo e Firenze. |
Produzione in atto |
A rischio. |
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