Nel
tratto di Toscana tra Siena e Massa Marittima si trovano gli spettacolari
resti dell'Abbazia di San Galgano, dove ebbe sede uno dei più
importanti monasteri toscani.
Il nobile cavaliere Galgano Guidotti, dopo aver preso l'abito cistercense,
fece erigere sul monte Siepi una cappella, nel 1180 circa, dove poi vi
morì da eremita.
I monaci cistercensi, successivamente, ottennero di costruire un oratorio
e un edificio in onore del monaco Galgano, divenuto Santo. Così
nacque il Monastero di San Galgano, splendido edificio, tra i più
prestigiosi esempi di architettura gotico-cistercense italiani.
Nel 1300 l'abbazia fu assalita e devastata dalle truppe comandate da Giovanni
Acuto e nel 1400 iniziò il periodo di decadenza, che culminò
poi nella decisione di abolire gli ordini monastici. Nel 1816 il monastero
fu utilizzato per la costruzione di una fattoria.
Chi giunge adesso presso le rovine dell'Abbazia rimane folgorato dall'imponenza
del possente perimetro scoperchiato, costruito in mattoni e travertino,
rimasto in piedi nei secoli a testimoniare la potente economia di quella
comunità.
La luce che passa attraverso gli squarci delle mura e la totale vista
del cielo dal soffitto, il pavimento che non è altro che prato,
tutto questo regala una suggestione incredibile, specialmente al tramonto.
Fotografia di Sandro Santioli
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