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luogo dove è stata costruita Piazza della Signoria, al tempo della
Florentia romana c'era un grande teatro. Casupole e vicoli vi si sovrapposero
nel medioevo; questo spazio fu possesso della potente famiglia ghibellina
degli Uberti. Quando i guelfi presero il potere, rasero al suolo i possedimenti
ghibellini e fu stabilito che sopra niente vi fosse più ricostruito;
per questo motivo Palazzo Vecchio, che si affaccia sulla piazza, ha una
pianta irregolare e sia l'ingresso principale che la torre sono eccentrici.
L'inizio dei lavori per la costruzione della piazza, guidati e progettati
da Arnolfo di Cambio, è del 1299 e da allora tutta la storia di
Firenze è passata da qui. La Piazza, come del resto Palazzo Vecchio,
ha cambiato nome più volte: all'inizio fu "Piazza dei Priori"o
"dei Signori", poi "Piazza del Granduca", sotto il
governo di Cosimo I, nome che tenne fino al 1859 data delle caduta del
Granducato. Dall'unità d'Italia ad oggi mantiene il nome di Piazza
della Signoria.
Oltre al nome, questa Piazza ha cambiato più volte perimetro
e pavimentazione. Con i lavori di ampliamento di Palazzo Vecchio, per
mantenere vasta la Piazza, sono stati distrutte o arretrate diverse abitazioni.
La pavimentazione iniziale della Piazza fu inizialmente in semplice terra
battuta, poi fu pavimentata in mattoni rossi e rifinita in pietra serena,
questa pavimentazione durò fino all'Ottocento, quando fu rifatta
totalmente in pietra serena. Questo pavimento ottocentesco è stato
in gran parte sostituito da nuova pietra serena pochi anni fa, dando luogo
ad una serie di polemiche tra i Fiorentini, non solo per la brutta immagine
della "toppa", ma anche perché le vecchie pietre sono
"scomparse"…
La Piazza fu arricchita, nel 1563 dall'inserimento della Fontana del
Nettuno dell'Ammannati detta dai Fiorentini "Fontana del Biancone",
e nel 1590 con la statua equestre di Cosimo I, del Giambologna, posta
sulla parte destra di Palazzo Vecchio.
Nel 1420, all'estrema destra della facciata principale di Palazzo Vecchio
fu esposto il "Marzocco" di Donatello,(ora in copia) come simbolo
di forza e libertà comunale, mentre di lato al portone principale,
fu collocato il famosissimo David di Michelangelo (ora in copia), a simboleggiare
la vittoria della democrazia sulla tirannia; il gruppo marmoreo del Bandinelli,
Ettore e Caco, del 1534, fu posto vicino al David a ricordare la vittoria
dei Medici sui loro nemici interni.
Circa al centro della Piazza, c'è una lapide circolare con iscrizione,
ad indicare il punto dove fu bruciato il Savonarola.
Fotografia di Sandro Santioli
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