Abitanti nel 1991: 2.657
Il
territorio comunale di Castelfranco di Sopra si estende per 37,64 kmq
nel Valdarno Superiore alle pendici del Pratomagno, occupando in massima
parte un ripiano terrazzato profondamente inciso dal borro Faella e da
un intrico di piccole valli, che danno luogo a caratteristiche forme di
erosione. Attraversato in epoca etrusca dalla via che univa Fiesole
ad Arezzo
e poi dall'antica via Cassia, podesteria dall'inizio del Trecento,
ha raggiunto l'assetto attuale nel 1809, quando venne staccato
il territorio di Pian di Scò, costituito in comune autonomo.
La fondazione di Castelfranco di Sopra fu decisa nel 1299 dalla repubblica
fiorentina (essendo una delle cosiddette «terre nuove»,
tra le prime in ordine di tempo) sul luogo dove sorgeva il castello
di Soffena, allo scopo di difendere il territorio circostante dalle
scorrerie degli Ubertini, dei Guidi e dei Pazzi, potenti signori feudali
in quel territorio. Ebbe così fin dall'origine l'aspetto del villaggio
fortificato e divenne capoluogo della Lega omonima, popolandosi grazie
alle franchigie decennali offerte dal governo fiorentino a tutti quelli
che decidevano di prendervi residenza; già nel XIV secolo
Castelfranco era luogo di mercato di una qualche importanza sulla strada
che congiungeva il Pratomagno ai centri del Valdarno Superiore e sede
di una podesteria avente giurisdizione civile anche sulla vicina comunità
di Pian di Scò. Non distante dal castello era stata eretta fin
dalla seconda metà dell'XI secolo la badia di Soffena, appartenente
all'ordine vallombrosano, notevole luogo di culto fino all'età
moderna, poi soppressa da Pietro Leopoldo.
Da vedere:
S. Tommaso, parrocchiale eretta nel centro dell’abitato
nel sec. XI ed ampliata nel 1700.
Oratorio di S. Filippo Neri, costruzione del XVIII sec., che
conserva al suo interno pregevoli dipinti.
Badia di Soffrena, eretta dai monaci vallombrosani nel XIV
sec. , fu intitolata a S. Salvatore. Soppressa 1776 fu trasformata
ad usi colonici, successivamente, divenuta proprietà dello
Stato è stata dichiarata monumento nazionale. Nel suo interno
a croce greca, le pareti sono abbellite da pregiati affreschi.
Nei dintorni della Badia, scavi archeologici hanno portato alla luce
sepolcreti altomedievali e rinascimentali. |
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