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Santa Fiora

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Abitanti nel 1991: 3.008

Il territorio del comune di Santa Fiora si estende per 62,91 kmq in una zona di media montagna posta alle estreme pendici meridionali del Monte Amiata. Dominio degli Aldobrandeschi nel Medioevo, il capoluogo è rimasto la sede dell'omonima contea fino alla fine del Settecento. I confini comunali comprendevano in origine anche Castell'Azzara, staccatasi nel 1915 per formare un comune autonomo, e la frazione di Cellena, aggregata dal 1963 al nuovo comune di Semproniano.

Ricordata per la prima volta in un documento dell'anno 890, Santa Fiora era già soggetta all'inizio dell'XI secolo alla signoria dei conti Aldobrandeschi, che ne fecero la sede della loro contea, comprendente all'epoca quasi tutta l'attuale provincia di Grosseto e divisa nel 1274 tra i due rami della famiglia. La contea di Santa Fiora, a cui erano stati assegnati tra gli altri i castelli di Arcidosso, Magliano, Semproniano, Scansano e Roccastrada, ebbe vita più lunga di quella dei conti di Sovana e Pitigliano, ma subì, nel corso del XIII e XIV secolo, l'iniziativa militare della repubblica di Siena, disturbata dall'eccessiva potenza degli Aldobrandeschi. Tra il 1328 e il 1331 Siena intraprese nuove spedizioni, capitanate da Guidoriccio da Fogliano, che devastarono il territorio della contea e portarono alla conquista di alcuni dei castelli aldobrandeschi, tra cui Montemassi, Castel del Piano e Arcidosso. Dal 1439 Santa Fiora e la sua contea passarono alla famiglia Sforza mediante il matrimonio dell'ultima discendente degli Aldobrandeschi, Cecilia, con Buoso, figlio di Muzio Attendolo Sforza. Dopo due secoli di incontrastata signoria della famiglia, nel 1633 il conte Mario Sforza, assediato dai debiti, fu costretto a vendere la sovranità di Santa Fiora al granduca Ferdinando II dei Medici, che contemporaneamente gliela riconcesse in feudo. Alla fine del Seicento, Santa Fiora passò, sempre per successione, al ramo degli Sforza-Cesarini, che mantennero il feudo fino al 1789. Durante la lotta di Liberazione la zona fu teatro di intensa attività partigiana.

Da vedere:
La Pieve, intitolata alle Ss. Fiora e Lucilla, antica costruzione con l’interno a tre navate ricco di opere d’arte.

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