Il
fagiolo rosso di Lucca è reniforme, leggermente ellissoidale, e
lungo circa 1,5 cm; è di colore rosso con screziature scure, quasi
nere; è molto farinaceo e ha un sapore più intenso rispetto
al fagiolo cannellino. La consistenza del legume è tenace.
La produzione avviene dal mese di maggio sino a settembre. Dopo che il
terreno è stato lavorato si procede alla semina con sementi di
origine aziendale.L’investimento è di 30-40 piante per m2.
Il terreno viene concimato con concime triplo (8-24-24) e urea; l’irrigazione
è unicamente di soccorso. Dopo la raccolta, effettuata con mezzi
meccanici, le sementi vengono pulite, selezionate e trattate contro coleotteri
curculionidi (tonchi) per essere poi conservate senza ausilio di trattamenti
chimici.
La tradizionalità del prodotto è dovuta alla cultivar
di origine locale con il suo particolare sapore e aspetto. Sono tradizionali
i piatti come la pasta e fagioli, la bistecca e fagioli o l’abbinamento
con baccalà e gamberetti.
Il fagiolo rosso era una delle produzioni più importanti della
pianura lucchese fino agli anni cinquanta, poi, vista la grande disponibilità
di manodopera che richiede, la sua produzione è andata via via
calando fino quasi a scomparire negli anni settanta. Nel 1998 la Confederazione
Italiana Agricoltori ha cercato, fornendo aiuti strutturali ai produttori,
di ampliarne le basi produttive, passando dai 15 quintali del 1999 ai
60 nel 2001, e di trovare canali di vendita (Unicoop). Sono soltanto
due i produttori, a San Ginese, che si sono fatti carico di questo impegno;
ci sono poi altri hobbisti nella zona di Nave-Sant’Anna. Si prevede
un aumento della produzione fino agli 80 quintali annui.Per il momento
il prodotto ha una destinazione prevalentemente regionale, solo una piccola
parte viene anche venduta al di fuori della Toscana.
Territorio interessato alla produzione |
Provincia di Lucca. |
Produzione in atto |
Attiva. |
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