Antonio Barletti, 51 anni, mugellano, laureato in Lettere moderne, fotografo
ed etnografo. I ripetuti viaggi effettuati dal 1970 ad oggi in Africa,
Asia ed America Latina gli hanno fornito materiale ed ispirazione per
libri fotografici e storici (Dal Sahara al Tibet, Afghanistan prima e
dopo, In memoria dell'Afghanistan, Tibet e Paesi himalayani), nonché
per numerose mostre - aventi per tema il mondo islamico e quello himalayano
di cui ha curato personalmente gli allestimenti.
Tale attenzione, rivolta a mondi lontani, non gli ha impedito comunque
di mantenere forti legami con la sua terra, alla quale ha già dedicato
due volumi fotografici: Mugello, edito nel 1980, e Val di Sieve, edito
nel 1985. Nel 1980 è fra i fondatori del Comitato Toscano di Solidarietà
con la Resistenza Afghana, nel 1987 crea il Gruppo Ricerca Etnografica,
che si propone la raccolta e la salvaguardia delle ultime testimonianze
di cultura materiale, tipiche di gruppi etnici o comunità economiche,
come quelle nomadi, la cui sopravvivenza è minacciata dalla omologazione
culturale che caratterizza i nostri anni.
Nel 1994 fonda il C.R.E.A., Centro Ricerche Etnografico-Ambientali, con
cui promuove una mostra e il relativo libro-catalogo (Rapaci. Nella storia
e in natura) sul tema del complesso e affascinante rapporto che da sempre
lega l'uomo e il rapace. Ultima iniziativa, nell'ottobre '96, la mostra
Sciamani, presentata con successo a Nuoro in occasione della Rassegna
Internazionale di Documentari Etnografici.
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