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Fagiolo dal colore bianco e forma ovale che si consuma prevalentemente
secco.
La semina avviene verso la metà di aprile ma, a seconda delle condizioni
locali, si può anticipare o posticipare, anche fino a luglio. Richiede
terreni sciolti e fertili. La cultivar è nana, ad accrescimento
determinato e richiede l’irrigazione di soccorso. È piuttosto
delicato da un punto di vista fitopatologico, pertanto va seguito ed eventualmente
trattato.La fioritura avviene su un solo palco.
Questo fagiolo presenta ottime caratteristiche organolettiche e viene
consumato prevalentemente secco, ma anche fresco; la pasta è delicata
e farinosa, la buccia sottile e i tempi di cottura ridotti rispetto ad
altre cultivar di fagiolo. Per la riproduzione del seme vengono selezionate
in campo piante portaseme. La conservazione del seme è buona quando
viene posta particolare attenzione alle tecniche di gestione della coltura
in campo. Si presta alla preparazione di pasta e fagioli e ribollita.
La produzione del fagiolo coco nano è quantificabile in circa
50 q annui e conivolge circa trenta produttori in tutto il Pratomagno,
il Valdarno e la Valtiberina. La commercializzazione avviene nella zona
di produzione e in parte nel resto della regione.
Territorio interessato alla produzione |
Valdarno, province di Arezzo e Firenze. |
Produzione in atto |
Attiva. |
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