Abitanti nel 1991: 10.258
Il
territorio comunale, uno dei più vasti della provincia, si estende
per 180,23 kmq dagli Appennini alle Apuane; divenuto comunità
autonoma con le leggi leopoldine del 1772, ha raggiunto l'attuale estensione
nel 1983, con l'aggiunta delle frazioni di Gragnolo e Cortila staccate
da Fosdinovo.
Abitato dai liguri e poi colonia romana, Fivizzano era dopo il Mille
una terra sottoposta al dominio dei marchesi Malaspina della Verrucola,
il cui più illustre membro fu Spinetta il Grande (m. 1352), che
cercò di fare della Verrucola il centro di una vasta compagine
territoriale. Estintasi la dinastia, nel 1477 Fivizzano si dette ordinamenti
comunali ed entrò a far parte dello stato fiorentino, divenendo
sede di un capitanato. Tale rimase - vivendo una stagione prospera soprattutto
tra Cinquecento e Settecento, quando assunse forma e consuetudini di vera
e propria città - fino alla dominazione francese, sotto la quale
venne annessa al dipartimento degli Appennini e poi assegnata nel 1808
ad Elisa Baciocchi Bonaparte. Nel 1815 tornò al granducato
di Toscana, ma nel 1844 - in attuazione di certe clausole e contro la
volontà degli abitanti - passò al duca di Modena, che la
governò fino all'unità d'Italia. Un terremoto disastroso
colpì, nel 1920, il territorio comunale. Durante l'ultimo conflitto
le popolazioni locali subirono numerose e crudeli rappresaglie nazifasciste,
con un numero assai rilevante di vittime civili.
Da vedere: Piazza Medicea, posta nel nucleo dell’antico
abitato, è circondata da eleganti palazzi rinascimentali ed
ha al centro una fontana del 1683. Ss. Jacopo e Antonio, chiesa
eretta nel ‘300 ed ampliata nel ‘500. L’interno
a tre navate è sorretto da imponenti colonne in pietra serena. |
Parte storica riprodotta su autorizzazione della
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