Abitanti nel 1991: 1.563
Il
territorio del comune di Zeri si estende per 73,61 kmq in zona montagnosa
nell'alta Lunigiana. Ebbe origine nell'alto Medioevo come centro signorile,
composto da una serie di piccoli borghi facenti capo alla pieve di San
Lorenzo. Ha raggiunto l'attuale estensione nel 1957, quando la frazione
di Arzelato fu staccata e aggregata al comune di Pontremoli.
Se i ritrovamenti di tombe risalenti al VI secolo a.C. attestano
l'antichità dell'insediamento umano nel territorio di Zeri,
la prima testimonianza scritta che ne citi il nome (che in antico era
Cerri) è del 774: si tratta di un documento stipulato a Pavia da
Carlo Magno con il quale il monastero di San Colombano di Bobbio ottiene
alcuni boschi situati sul Monte Croce e sul Monte Lungo. Nel 1164 l'imperatore
Federico I riconobbe su Zeri, contesa fra più pretendenti, i diritti
di Obizzo Malaspina, al quale venne però sottratta nel corso
del secolo seguente dalla vicina Pontremoli, comune autonomo. Con quest'ultima
Zeri confuse per secoli le proprie vicende, e unico episodio politico
di un certo rilievo fu forse la fiera resistenza che oppose alle truppe
napoleoniche nel 1796. La Restaurazione assegnò Zeri al granducato
di Toscana e quando nel 1848, insieme a Pontremoli, venne ceduta al
ducato di Parma, la popolazione espresse un forte malcontento.
Dal 1860, anno del plebiscito, Zeri tornò a far parte della
regione toscana e divenne comunità autonoma. Nel secondo conflitto
mondiale il territorio del comune, duramente provato dalle vessazioni
e dai crimini nazifascisti, è stato teatro di numerose imprese
di lotta partigiana.
Parte storica riprodotta su autorizzazione della
Regione Toscana - Dipartimento della Presidenza E Affari Legislativi e Giuridici |