Abitanti nel 1991: 3.935
Il
territorio di Gallicano, nella Garfagnana, si estende per 30,50 kmq, occupando
la Valle del torrente Turrite - affluente di destra del Serchio - dominata
dai massicci apuani delle Panie. Ha raggiunto l'assetto attuale nel
1948, quando gli venne aggregata la frazione di Trassilico, staccata
dal comune di Fabbriche di Vallico.
La prima menzione storica di Gallicano - il cui nome si fa derivare
da un Cornelio Gallicano registrato nella tabula alimentaria di Traiano
tra i coloni veleiati e lucchesi - risale al 771 e figura in un
contratto stipulato tra un certo Marcellino di Controne e Peredeo, vescovo
di Lucca. Dominato quindi dalla famiglia dei Rolandinghi, che esercitarono
la loro giurisdizione sul vasto piviere di Loppia, e successivamente dai
Porcaresi, nel 1200 il castello di Gallicano, assegnato alla vicaria
di Barga, fu posto sotto la sovranità papale. Col passaggio
di Barga ai fiorentini, Gallicano restò a Lucca che ne fece,
nel 1347 un capoluogo di vicaria. Dopo un tentativo di rivolta
dei gallicanesi (1370), solo temporaneamente riuscito, nel 1430 l'intera
Vicaria si sottomise agli Estensi; ma nel 1451, nell'intento di appianare
i continui contrasti fra Lucca e Modena, papa Niccolò V ordinava
che Gallicano, insieme a parte dei centri della vicaria, rientrasse nel
dominio della repubblica lucchese. Tornata sotto gli Estensi nel 1847,
la comunità rimase in loro possesso fino a quando l'unificazione
italiana assegnò tutta la Garfagnana alla provincia di Massa, della
quale fece parte fino al 1923. Durante l'ultimo conflitto mondiale, il
territorio comunale, a cavallo della «linea gotica», fu teatro
di aspri fatti bellici, che ancora oggi mostrano i loro tristi effetti
nelle macerie degli edifici distrutti e non ricostruiti. Tra i suoi illustri
figli vanno ricordati Domenico Bertini (1417-1506), ambasciatore
della repubblica lucchese presso la Santa Sede, a Venezia e in Francia,
il naturalista Antonio Vallisneri (1661-1730) e il fisico Leopoldo
Nobili (1784-1855).
Da vedere: La grotta del Vento, nelle vicinanze
dell’abitato, è un complesso sotterraneo che si snoda
per 4170 metri. Il nome deriva dal costante vento che si genera tra
i percorsi interni. Pieve di S. Jacopo, costruita prima
del mille, ma più volte rifatta nei secoli. Conserva al suo
interno una Madonna col Bambino e Santi del 1300. |
Parte storica riprodotta su autorizzazione della
Regione Toscana - Dipartimento della Presidenza E Affari Legislativi e Giuridici |