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Trattasi di vecchie popolazioni di mais locali caratterizzati da cariossidi
vitree, tondeggianti, di dimensioni e colore variabili dal giallo intenso
al rosso scuro. Come indica il suo stesso nome, viene tradizionalmente
utilizzato per la produzione della polenta.
Le pannocchie, raccolte manualmente, vengono riunite in mazzi, lasciate
essiccare per circa 20 giorni e poi sgranate. Il mais viene confezionato
in sacchi di iuta per il trasporto ai mulini e la molitura, che avviene
mediante macine in pietra.
Il mais rustico per polenta viene prodotto da lungo tempo nella provincia
di Arezzo. Deve la propria particolarità, oltre che alla qualità
della cultivar locale, al caratteristico confezionamento in sacchi di
iuta e al particolare processo di lavorazione e macinazione con le tradizionali
macine in pietra. Rispetto al passato vi sono state evoluzioni nella tecnica
di coltivazione, poiché un tempo la concimazione era esclusivamente
a base di letame, e nel processo di sgranatura, che prima avveniva manualmente.
Le aziende che producono il mais rustico sono 10 sparse nel Pratomagno,
nel Casentino e nel Valdarno. Lo producono da novembre a luglio per una
quantità annua di circa 150 quintali, destinati ai mercati locali.
Territorio interessato alla produzione |
Provincia di Arezzo. |
Produzione in atto |
Attiva. |
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