Ha colore rosso vinaccia intenso con striature più chiare. La buccia
ha la consistenza tipica del borlotto e varia a seconda dei tipi di terreno.
Si semina ad aprile-maggio, predilige i terreni sciolti e reagisce bene
a una concimazione azoto-potassica; è molto sensibile agli attacchi
degli afidi. La pianta è ad accrescimento determinato e forma due
palchi di fagioli; la maturazione è scalare, pertanto si consuma
prevalentemente fresco.
Il fagiolo borlotto nostrale deve la sua tipicità alla cultivar
di origine locale. In passato in montagna veniva fatta una zuppa a base
di castagne e borlotti.
Nel Valdarno Superiore sono ormai pochissimi i produttori di questo fagiolo
che viene destinato in prevalenza al consumo familiare. Non è stato
possibile stimarne la quantità effettivamente prodotta visto che,
essendo una produzione rimasta in mano a pochi hobbisti, non entra nei
normali canali commerciali. L’impossibilità ad assicurare
la disponibilità del prodotto è una delle principali cause
che relegano questa produzione nell’ambito dell’autoconsumo.
Territorio interessato alla produzione |
Si produce nel Valdarno fiorentino e aretino,
province di Arezzo e Firenze. |
Produzione in atto |
A rischio. |
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