Fagiolo
piccolo, tondo, di colore giallo pallido con ilo bianco, buccia molto
fine e di facile cottura.
Si semina generalmente a fine aprile. La pianta è ad accrescimento
determinato, oppure semideterminato, ma in questi casi l’abbozzo
di tralcio di solito viene sfalciato. È stato rinvenuto anche un
ecotipo ad accrescimento indeterminato. È un fagiolo che si adatta
bene anche a terreni poco fertili, pur con produttività più
bassa se confrontata con altri fagioli come il cannellino o altre varietà
tipiche della zona, come il coco bianco. Nella fase di allegagione risente
del clima con alte temperature, è piuttosto resistente alle comuni
patologie della specie, ma è facilmente attaccato dal ragnetto
giallo. Generalmente questa varietà produce due palchi di fagioli,
di cui il primo è quello più produttivo. I fagioli presentano
un ilo bianco e a maturazione assumono una colorazione giallo pallido
che, a seconda dell’ecotipo, è più o meno intensa.
È un fagiolo di facile cottura per la presenza di epidermide
molto sottile ed è molto ricercato sul mercato per il sapore particolarmente
delicato che lo caratterizza. Per la produzione di seme vengono scelte
le piante più belle. I semi vengono lasciati seccare sulla pianta
e ulteriormente asciugati prima di essere conservati.
In tutto il Pratomagno ed il Valdarno le aziende che producono fagiolo
zolfino sono circa 80, 6 delle quali sono aziende certificate biologiche.
La produzione annua è di circa 500 quintali, la maggior parte destinati
alla vendita diretta nelle diverse aziende, in minore quantità
nei mercati locali e nel resto della Toscana.
Territorio interessato alla produzione |
Valdarno aretino e fiorentino, Pratomagno;
province di Arezzo e Firenze.
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Produzione in atto |
Attiva. |
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