La cipolla di Treschietto è piccola, più di quella di
Bassone, e tonda, di colore rosa e sapore dolce. Si produce tra novembre
e dicembre.
Descrizione dei processi di lavorazione:
- Seme autoprodotto
- Ottenimento delle piantine in semenzaio
- Trapianto dopo la preparazione del terreno con adeguata concimazione
a base di letame
- Rincalzatura
- Raccolta manuale
- Confezionamento in reste o cassette
Il
prodotto deve la sua tradizionalità sia alla particolarità
della cultivar che si adatta perfettamente al clima montano della Lunigiana,
sia alla tecnica di produzione rimasta invariata nel tempo. L’approvvigionamento
delle piantine avviene per autoriproduzione in semenzaio, mantenendo così
il patrimonio genetico autoctono. Non vengono generalmente utilizzate
sostanze chimiche per la difesa o per la fertilizzazione; la concimazione
viene eseguita con letame della zona.Il confezionamento è un altro
fattore che rende il prodotto particolare, in quanto le cipolle vengono
intrecciate insieme formando delle "reste".Il sapore dolciastro
che la caratterizza permette di consumarla cruda, in pinzimonio (con olio
e sale), oppure come ingrediente di dolci fra i quali la barbotla e la
torta di cipolle cotta al forno. Si abbina molto bene con i vini rossi
locali.
La quantità di cipolla di Treschietto prodotta, variabile di anno
in anno a causa delle condizioni climatiche, è di circa 100 q.
Tale produzione interessa gran parte degli agricoltori della zona. Questa
cipolla è la protagonista della Sagra della cipolla che si tiene
a Terceretoli tra la fine di aprile e l’inizio di maggio.
Territorio interessato alla produzione |
Lunigiana, provincia di Massa-Carrara. |
Produzione in atto |
Attiva. |
Materiali, attrezzature e locali
utilizzati per la produzione: |
• Seme autoprodotto
• Semenzaio per l’ottenimento delle piantine
• Letame per la concimazione |
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